I 5 film tedeschi contemporanei da vedere?
Scopriamoli insieme!
a cura di Marco Villa
Good Bye, Lenin!
Il ricordo, la nostalgia, il Muro di Berlino, la vita prima e dopo il crollo: questo e molto altro racconta Good bye, Lenin!, acclamatissimo al Festival di Berlino nel 2003 e diventato un caso al botteghino in Germania, ma anche un grande successo di pubblico e critica in tutto il mondo. Con una spiccata dose di ironia e un peculiare gusto per la commedia, il film di Wolfgang Becker riesce a compiere un’interessante osservazione socio-politica attraverso il racconto di un figlio che, per non turbare la madre rimasta in coma durante il crollo del Muro, si inventa al suo risveglio una vita in cui nulla è cambiato. Un vero e proprio manifesto del nuovo cinema tedesco, è il film che ha avviato a livello internazionale la brillante carriera di Daniel Brühl. Il vaso di cetrioli sottaceto, rigorosamente prodotti nella DDR, è diventato un oggetto di culto.
La sposa turca
Fatih Akin, regista turco nato e cresciuto in Germania, con il suo terzo e celebrato film (Orso d’Oro al Festival di Berlino nel 2004) entra nelle vite degli immigrati turchi della sua città d’adozione, Amburgo. Quello che ne deriva è un film che travalica i confini del dramma interetnico e il racconto dei conflitti tra diverse culture, proponendo invece un cambio di registro che sconfina nel melò. Storia di due anime perse che si incontrano in ospedale dopo aver tentato entrambe il suicidio, e finiranno per aggrapparsi l’una all’altro per sfuggire dalle schiavitù delle loro vite. Protagonista del film è Sibel Kekilli, che dieci anni dopo sarà Shae in Game of Thrones.
Le vite degli altri
Carriere lunghe decenni ed esordi folgoranti, a cui poi è necessario dare seguito. Due modi diversi di costruire la propria reputazione e senza alcun dubbio Florian Henckel von Donnersmarck appartiene alla seconda categoria. Il suo esordio dietro la macchina da presa l’ha portato immediatamente al centro dell’attenzione, vincendo con un film capolavoro l’Oscar come Miglior FIlm Straniero e facendo incetta di premi in ogni dove. Le vite degli altri è un intenso thriller ambientato nel 1984, in una Berlino Est dominata dal clima di terrore instaurato della Stasi: la storia di un agente solitario incaricato di spiare la vita di una coppia: un’operazione che si modificherà portando l’osservatore a interferire con le azioni e le vite della coppia. Un film straordinario, capace di raccontare senza banalità e stereotipi uno spaccato di DDR da un punto di vista inedito, mostrando i meccanismi che ne hanno decretato la fine.
Il nastro bianco
La nascita di una dittatura si può raccontare in mille modi, dal film storico a quello di spionaggio. Mai, però, si è vista un’operazione come quella di Michael Haneke con Il Nastro Bianco. Con il rigore tipico del suo cinema, accentuato da un bianco e nero nettissimo, Haneke va alla ricerca delle origini profonde del Nazismo e prova a raccontarle mostrando la vita di un paesino di provincia negli anni che precedono la Prima guerra mondiale. Un ambiente in perenne attesa di qualcosa, in apparenza lontano dalle adunate che verranno, ma attraversato da una violenza esplicita e implicita di cui sono responsabili i ragazzini del paese, ovvero la generazione che, vent’anni dopo, indosserà la camicia bruna.
Vi presento Toni Erdmann
E chi l’ha detto che i tedeschi non sanno far ridere? Pluripremiata commedia brillante e sorprendente, non senza una certa dose di drama, Vi presento Toni Erdmann è il terzo film della regista Maren Ade. Un protagonista folle e sempre pronto allo scherzo fa di tutto per riconquistare il rapporto con la figlia e ci riesce solo nelle vesti del suo eccentrico alter ego, Toni Erdmann. Tra risvolti comici e amari, Vi presento Toni Erdmann è una vera e propria “commedia umana”, affidata all’imprevedibilità del suo protagonista, magistralmente interpretato da Peter Simonischeck.